Federico Faggin, padre del microprocessore, socio onorario Federmanager

Il 16 maggio '22 l'Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali ha accolto nella propria sede milanese l'ideatore del primo microprocessore e del touchscreen, impegnato ancora oggi a varcare i confini della conoscenza.

Franco Del Vecchio

Coordinatore comitato di redazione Dirigenti Industria - rivista@aldai.it
È stata grande l'emozione, per me, per i colleghi in sala e per i numerosi collegati in videoconferenza da tutte le regioni d'Italia, incontrare l'ideatore e capo del progetto dell'Intel 4004, il 1° microprocessore al mondo nel 1968, fondatore della Zilog nel 1974 per sviluppare lo Z80 ancora oggi in produzione, creatore del touchpad e del touchscreen; le tecnologie che hanno innescato la transizione digitale.

Federico Faggin il Presidente Barack Obama ha conferito nel 2010 la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l'Innovazione e il Presidente Sergio Mattarella ha consegnato nel 2019 il titolo di Cavaliere di Gran Croce.

Ad aprire l'incontro il collega Giovanni Di Bona esprimendo gratitudine al Prof. Federico Faggin che ha reso, con la sua cortese disponibilità,  possibile l’evento che costituisce motivo di grande orgoglio essendo inventore molto noto e apprezzato negli ambienti scientifici e tecnologici avanzati di qualsiasi parte del pianeta.

"Oltre ad essere un luminare della microelettronica a livello mondiale, Faggin è infatti una "guida illuminante", che fa emergere il meglio di cui ciascuno di noi è  potenzialmente dotato" - ha affermato Di Bona che ha proseguito - "Le sue esperienze si realizzano attraverso “4 vite” tutte molto interessanti e per certi versi affascinanti che ci fanno comprendere la grandezza del suo valore".

La passione è un elemento distintivo del modo di essere di Federico Faggin. In una delle sue recenti conferenze affermava: “... se avevo passione 10 per il primo microprocessore o per il primo aeromodello, la passione che ho oggi  per capire la natura della consapevolezza è almeno 50”.

Di Bona ha quindi introdotto il tema dell'incontro "Coscienza, Vita e Informazione" commentando con tre citazioni il significato dei tre aspetti così profondamente legati tra loro nella visione dell'illustre ospite.

La prima citazione del genio per antonomasia:  Albert Einstein:
La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo.
Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono

Le immortali parole del grande poeta Pablo Neruda per la seconda:
Nascere non basta. E’ per rinascere che siamo nati, ogni giorno.

..e infine la citazione dello stesso Federico Faggin:
Sono nato a una nuova vita ogni volta che una mia sovrastruttura mentale fatta di pregiudizi, di insegnamenti obsoleti e di credenze accettate acriticamente si è spezzata e io ne sono uscito come liberato da una prigione. Sono nato a una nuova vita ogni volta che, osservando il mondo da insospettati punti di vista, la mia mente si è allargata a nuove comprensioni. Sono nato a nuove vite quando ho smesso di razionalizzare, ho ascoltato la mia intuizione e mi sono aperto al mistero.

Cliccare il video seguente per rivedere l'introduzione di Giovanni di Bona.

Il Presidente ALDAI Federmanager Manuela Biti ha poi accolto il prestigioso ospite con un caloroso benvenuto.

"Eventi come questo non sono solo prestigiosi appuntamenti per gli associati, ma anche vere e proprie occasioni, di conoscere e ascoltare testimonianze di persone che, con il loro trascorso, le loro azioni e la loro forma mentis, hanno influenzato i nostri tempi e la nostra quotidianità" - ha commentato Manuela Biti, che ha proseguito - "Le doti di visione, perseveranza, passione, competenza, talento e ingegno del Dott. Faggin sono le leve che hanno reso possibili grandi risultati". 

Direi che sono doti e valori che ispirano il nostro impegno quotidiano nelle imprese e nella società civile.

Cliccare il video seguente per rivedere il saluto di Manuela Biti.

Federico Faggin ha sintetizzato, nel suo intervento, le quattro fasi della sua vita, descritte con passione nei quattro capitoli del suo libro "Silicio", una eccellente testimonianza di vita e di management.

La sua passione per l'aeronautica e le tecnologie, ne motivò la scelta degli studi tecnici al posto del liceo. Il primo lavoro nella sede Olivetti di Borgolombardo a Milano favorì la conoscenza dei primi computer eili  la passione per la fisica lo portò ad iscriversi all'università di Padova. Faggin fu poi assunto alla SGS-Fairchild di Agrate Brianza, l'unica società italiana a produrre semiconduttori al silicio. Alla fine del '67 la società propose a Faggin un programma di sei mesi negli Stati Uniti.

Nel '68 iniziò una nuova vita in California contribuendo a sviluppare tecniche geniali, a volte contro i pregiudizi di riteneva le proposte impossibili e la resistenza al cambiamento, fino a realizzare il primo circuito integrato il Fairchild 3708, e poi passato all'Intel nel '70 il primo microprocessore 4004 nel gennaio del '71, al quale seguirono l'8008 e l'8080 che diedero vita ad una vera e propria era digitale.

Nel '74 Faggin fonda la Zilog per produrre il microprocessore Z80, ancora oggi in produzione, e deve aggiungere alle sfide tecniche quelle manageriali e imprenditoriali. Come avvenuto ad altri grandi personaggi della Silicon Valley.

Negli anni '80 Faggin si dedica a nuove ricerche innovative, come la Synaptics per la ricerca di chip cognitivi alla creazione dei touchpad e touchscreen.

Faggin continua ad esplorare i confini della conoscenza e della "coscienza" e nel 2010 crea la "Faggin Foundation" per sostenere la scienza della consapevolezza con vari programmi presso le università e gli istituti per far progredire la comprensione della coscienza attraverso la ricerca teorica e sperimentale.

Cliccare il video seguente per rivedere l'intervento di Federico Faggin.

All'esposizione di Faggin è seguito da Roma l'intervento di Federico Mioni, Direttore di Federmanager Academy, che ha posto due domande sul significato e sullo studio della "Coscienza" della Fondazione Faggin.

L'eccesso di tecnologia può atrofizzare le potenzialità umane?
Secondo Faggin non dobbiamo limitare le potenzialità umane della conoscenza e consapevolezza.

Cliccare il video seguente per rivedere l'intervento di Federico MIoni e le risposte di Faggin.

È quindi intervenuto il Presidente Federmanager Torino, Massimo Rusconi sulle prospettive dal digitale e dell'intelligenza artificiale.

Le "sconcertanti" riflessioni sugli studi della coscienza inducono a valutare le prospettive considerando l'evoluzione della visione classica "Newtoniana" e i benefici per l'umanità in crescita oltre i 7 miliardi.

Cliccare il video seguente per rivedere l'intervento di Massimo Rusconi e le risposte di Faggin.

Ho quindi proposto alcune domande ricevute dal Presidente Federmanager del Veneto Maurizio Toso e da altri colleghi. Bruno Murari sulle presente in sala ho proposto una nuova era del Silicio additivo nella "Po Valley".

Cliccare il video seguente per rivedere gli altri interventi e la conclusione dell'incontro e il riconoscimento a Federico Faggin di socio onorario.
Volevamo cambiare il mondo, in meglio.   E siamo felici di esserci riusciti:
  • I computer e gli strumenti digitali hanno abilitato negli anni '70 la terza rivoluzione industriale, proprio come gli strumenti agricoli hanno sviluppato l'agricoltura, il vapore ha permesso la prima rivoluzione industriale a metà del 700 e l'elettricità la seconda nel 1870, proprio cento anni prima del primo microprocessore di Federico Faggin, e poi internet e il cloud hanno dato vita alla quarta rivoluzione industriale e all'economia della conoscenza. 
  • Il digitale ha sostituito la carta, non più necessaria per fissare e trasmettere le informazioni; una innovazione con il  più importante impatto ambientale in termini di alberi salvati e minori rifiuti cartacei da smaltire.
  • Lo smartphone è diventato un compagno inseparabile, uno strumento in grado di abilitare possibilità nemmeno pensabili quaranta anni fa.
  • Gli studenti usano i computer per apprendere e diventare più veloci e meritevoli (proprio come avevo commentato in una intervista 40 anni fa). 
Grazie a Federico Faggin 

Esempio e stimolo per le prossime sfide ai confini della conoscenza e della coscienza
Manuela Biti, Federico Faggin, Franco Del Vecchio

Manuela Biti, Federico Faggin, Franco Del Vecchio

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