Status … Salute … Serenità

… Sia chiaro che non si rivendicano aspirazioni “edonistiche” come dettate dalle differenti correnti filosofiche che, di questo aspetto, se ne sono occupate! Fateci vivere serenamente gli ultimi anni ... senza il timore di continue manovre a nostro danno.

Mario Giambone

Presidente Comitato Pensionati ALDAI-Federmanager
La nostra è una legittima aspirazione attinente alla condizione che meglio riguarda la cosiddetta “terza età”, nella quale le necessità si sovrappongono a nuove esigenze.

La consistente compagine di noi senior richiede da tempo maggiore attenzione alle mutate condizioni determinatesi per questa categoria di cittadini ed ha cercato, da tempo, di avanzare tali opinioni e proteste, con manifestazioni espresse in differenti modi, ma quasi sempre esse vengono rese vane dalle contrastanti argomentazioni “messe in campo” dalle molteplici correnti e da sistemi di propaganda che si alternano ad “arbitrare” questa competizione, come una disputa di natura sportiva!

Non parliamo solo dei problemi ancora sospesi riguardanti l’argomento pensioni; qui si tratta di mettere l’accento sulla previdenza nel senso di presagire, avvertire, aspettarsi, annunciare!  L’impegno che, nel nostro Comitato, si intende fortemente perseguire è quello di mantenere alta l’attenzione e la coesione, elementi essenziali per continuare a sentirsi “parte attiva” e non lasciarsi cullare dalla rassegnazione o, peggio ancora, dalla scarsa fiducia nelle insistenti iniziative che si riescono ad innescare, attraverso la costante azione posta in essere da Federmanager e CIDA.

A livello nazionale, e in ogni altra occasione in cui la Politica si lascia avvicinare, le nostre rappresentanze sono riuscite a fronteggiare e, forse, disinnescare ulteriori possibili iniziative con evidenti carenze costituzionali. Efficace il richiamo che il nostro valoroso e competente collega Antonio Dentato, non manca di sollecitare anche dalle pagine di questo nostro periodico, quando si propone di mantenere alta l’attenzione nel sostenere “Le buone battaglie dei pensionati” difendendo i nostri diritti e con essi la nostra dignità. Deve essere rimarcato come siano state evidenziate le crescenti esigenze economiche e sociali che persistono, unitamente all’apporto che i senior offrono nell’ambito familiare in termini di sostegno attivo, sia nella cura dei nipoti o parenti bisognosi, sia con aiuti non sempre scevri da ulteriori disponibilità monetarie. 

Dobbiamo occuparci della Economia della terza età: consumi, ricchezza e nuove opportunità”, come posto recentemente in essere dal Centro Studi Confindustria, che mette in grande evidenza il tema dell’invecchiamento - definendolo epocale - considerando le profonde trasformazioni che operano all’interno della società civile e degli effetti che derivano dalla consistenza demografica. Tema che non viene inteso dalla pubblica opinione come una realtà utile, se non necessaria, a mantenere e valorizzare la doppia posizione di individuo in quanto tale e di valida risorsa per gli effetti di una sua migliore condizione.

È ormai evidente come la vita media si stia notevolmente prolungando, in maniera alquanto bilanciata, in riferimento al genere, e che le previsioni confermano questo trend per i prossimi decenni! Nel nostro Paese viene segnalata una maggiore quota, con incremento costante, di soggetti non più giovani, in condizione di essere attivi ed in grado di creare ricchezza attraverso standard di lavoro e di vita compatibili con l’età evitando così di invecchiare anche nell’anima, oltre che nel fisico! Rispettoso del fenomeno mondiale che denota in maniera significativa, il mantenimento di una consistente longevità.

La nota rilevante, quindi, che vale la pena raccogliere e sostenere è appunto quella di aspirare e difendere il “diritto di invecchiare” … ma di poterlo anche fare “bene” come raccomanda la nota citata; sostenendo però la necessità di contare su mezzi e risorse necessari, da precostituire, per una esistenza dignitosa! Salvo poi evidenziare possibili casi di stretta necessità di assistenza domiciliare che, spesso, restano a solo ed esclusivo carico dei soggetti bisognosi. Le conseguenze sono quelle che ci inducono a perseguire la difesa del diritto di non essere espropriati ed a smettere di subire continui tentativi di “attacco alla diligenza”, di western memoria! Per farlo bisogna mantenere la massima coesione e non disertare la partecipazione.
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